Tenuta Roletto
Risvegliopopolare.it

sabato 5 Luglio 2025

Reale mutua
Reale mutua
Risvegliopopolare.it

sabato 5 Luglio 2025

Ha concelebrato il Cappellano Militare T.Col. Don Diego Maritano, unitamente al Parroco Don Sergio Noascone

PRA SCONDU' - L'Arma dei Carabinieri celebra la Virgo Fidelis - Liturgia sentita e partecipata, presso uno dei Santuari mariani più amati in tutto il Piemonte - La Compagnia di Ivrea della "Benemerita" sempre attenta al legame profondo e sincero con il territorio - Santa Messa presieduta dal Vescovo Mons. Daniele Salera - LA GALLERY

On line il video di 50 minuti - Oggi 12 giugno non possiamo non ricordare il sacrificio del Brigadiere Capo Carlo Legrottaglie, caduto sotto il fuoco di malviventi nell'adempimento del proprio dovere nei pressi di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi - 

La celebrazione della Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma dei Carabinieri, tenutasi, mercoledì 11 giugno, dalla Compagnia di Ivrea diretta dal Cap. Manuel Grasso, presso il Santuario di Pra Scondù è stata come sempre vissuta...

Giovedì 3 luglio in Cattedrale ed in Episcopio

IVREA - Il Vescovo Daniele incontra i Diaconi Permanenti e le loro famiglie - Preghiera comune, sobria convivialità, la gioia del momento comunitario - Un bel numero di Diaconi, guidati dal delegato vescovile per il diaconato permanente Don Silvio Faga

Sano spirito di comunione tra noi e con il nostro Vescovo, molto sensibile al diaconato. 

(Diac. elio blessent) – Giovedì 3 luglio, su invito di Mons. Vescovo, i diaconi permanenti...

I festeggiamenti si iniziano giovedì 3, con la corsa in salita, il “Vertical del Trucco“  

NOASCA - Domenica 6 luglio pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Truc - La S.Messa Solenne presieduta dal Vescovo di Ivrea, Mons. Daniele Salera, concelebrante Don Dario Bertone - Il Santuario è stato nominato Chiesa Giubilare per il giorno della festa -

Sabato 5 luglio i volontari accoglieranno tutti coloro che vorranno salire per pernottare in tenda nei prati attorno al santuario, alle ore 20 meditazione del Santo Rosario; al termine cena in allegra compagnia

Domenica 6 luglio a Noasca si rinnova la tradizionale festa con il pellegrinaggio al Santuario...

Origini della Solennità del Corpus Domini

VILLAREGGIA, MAZZE', TONENGO - Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo - Tre parrocchie sempre capaci di una viva e feconda attività pastorale - Il Vescovo Daniele, invitato dal Parroco Don Alberto Carlevato, incontra i bambini della Prima Comunione e gli Animatori del Centro Estivo

L' "invio" agli Animatori "M.T.V." ha un preciso significato e sottolinea la grande responsabilità di questo servizio

(testo di renato scotti – immagini di gabriele bisco, elena ghirardelli ph, don alberto) –...

Egli stesso spiegava la differenza tra vivere e vivacchiare, tra impegno e svogliatezza

PASQUARO DI RIVAROLO CANAVESE - Pier Giorgio Frassati: l’avventura di un uomo vivo - Molta e attenta partecipazione alla conferenza di Domenico Zeni sul giovane Beato che sarà canonizzato il 7 settembre 2025

Gesù mi fa visita ogni mattina nella Comunione, io la restituisco nel misero modo che posso, visitando i poveri”.

(g.f. – e.g.) – Venerdì 20 giugno presso la piccola accogliente chiesa parrocchiale di...

Sabato 5 luglio, presentati da Cristina Foglietta, Luisella Nora e Ivonne Carla Vezzetti.

VALPRATO - S'iniziano con la Chiesa di San Silverio e con il Santuario di Iornea gli "Itinerari  di arte, fede e cultura alpina in Valle Soana" 2025 - Ricco programma che offrirà quattro appuntamenti, fino al 23 agosto - Qui tutto il programma

Grazie all’impegno dei tesorieri, dei volontari e del supporto dell’associazione culturale “Lo cher in Val Soana”

(gmd) – Sabato 5 luglio si inizia, con il primo dei quattro appuntamenti, la seconda...

La Solennità succede a quella della Santissima Trinità

CASTELLAMONTE - Nella Solennità del Corpus Domini, la Prima Comunione di ragazzi e ragazze - Liturgia molto partecipata che ha visto l'adesione dell'intera città - IN VIDEO L'OMELIA DEL PARROCO - GALLERY DI 40 IMMAGINI

Ha presieduto Don Angelo Bianchi - Un lavoro d'equipe che ha contato sulla collaborazione di don Joao Munante Frias Gilberto, don Silvio Gignone, dei diaconi Giovanni Malandrino e Raffaele Tonello, delle suore Norma e Brigida -

(giancarlo guidetti) –  La Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo si celebra il giovedì o la domenica successiva alla Solennità della Santissima Trinità. Rievoca la liturgia della Messa nella Cena del Signore...

Vicaria calusiese e strambinese -

VISCHE - Nella chiesa giubilare delle suore di Betania si celebra la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù - A conclusione del Triduo, Santa Messa presieduta dal Vescovo di Ivrea, Mons. Daniele Salera -

Ampio excursus storico sulle origini della ricorrenza

(Testo di renato scotti – Immagini di massimo marguccio e martina acotto) – A distanza di più di un secolo dall’enciclica Annum sacrum   di Leone XIII (1878-1903), e come da sana tradizione, si è svolto anche quest’anno presso...

Caricamento
<

LA SIDERURGIA E LA MECCANICA NELLA NOSTRA REGIONE TRA SETTECENTO E OTTOCENTO

La rivoluzione industriale in Piemonte

Dai limiti del protezionismo allo sviluppo nel periodo risorgimentale

(di Fabrizio Dassano)

Foto: Filanda tra Sette e Ottocento Nel corso dell’Ottocento, il Piemonte vide un...

Mentre l'umanità sperimenta quanto sia stato illusorio credere che i tanti conflitti "locali" non portassero in sè il germe del disastro planetario

PACE, GIUSTIZIA, VERITA' - Le profetiche ed esigenti parole di Papa Leone XIV ai Vescovi italiani - A margine dell'incontro del Santo Padre con l'assemblea della CEI, ora bisogna meditare e mettere in pratica l'insegnamento del Pontefice - Ogni comunità diventi una “casa della pace”, dove si impara a disinnescare l’ostilità attraverso il dialogo, dove si pratica la giustizia e si custodisce il perdono -

Lì dove le relazioni umane e sociali si fanno difficili e il conflitto prende forma, magari in modo sottile, deve farsi visibile una Chiesa capace di riconciliazione

(elisabetta acide) – La sera della sua elezione, in attesa trepidante di quelle parole del...

IVREA – Successo oltre ogni aspettativa per il “Giubileo” degli Oratori estivi della Diocesi

Successo oltre le più rosee aspettative per il “Giubileo” degli Oratori estivi.
Appuntamento ormai tradizionale messo in calendario dall’Ufficio per la Pastorale Giovanile della diocesi, diretto da Don Davide Rossetto, quest’anno ha sperimentato alcune novità nella conduzione della giornata che hanno riscosso un meritato consenso.
Oltre alle attività consuete presso gli ampi ed accoglienti spazi dell’Istituto Cardinal Cagliero di Ivrea
(risultati e classifiche cliccando qui, un secondo servizio a breve on line),
infatti, lo sciame festoso e multicolore, quanto ordinatissimo dei circa 1.500 ragazze e ragazzi, con i loro animatori e tanti Sacerdoti e Religiose in rappresentanza dei molti Oratori che nel territorio della Diocesi offrono questo servizio, prezioso sia dal punto di vista della condivisione e formazione, sia per i profili di crescita spirituali, ha pacificamente “invaso” la città di Ivrea.

Toccando luoghi simbolo quali la Cattedrale e Piazza Ottinetti.
In Cattedrale l’incontro con il Vescovo Mons. Daniele Salera ed il Sindaco Avv. Matteo Chiantore, che hanno dialogato con i ragazzi, dimostrando anche in questo modo quanto sia importante il dialogo e la collaborazione tra la comunità dei credenti e quella civile.
https://www.risvegliopopolare.it/wp-content/uploads/2025/07/WhatsApp-Video-2025-07-03-at-14.22.54-1.mp4
Dialogo anche fatto di domande e risposte.
Dapprima Don Davide ha letto una pagina del Vangelo di San Giovanni (Gv 1, 35-39) che interpella ciascuno di noi quando interroghiamo: ”Rabbi, dove abiti”?
Conosciamo la risposta: ”Venite e vedrete”.
Poi, le domande rivolte al Vescovo da un animatore, da un adolescente e da un bambino.
Da quest’ultimo il quesito più radicale: Qual è il compito del Vescovo?

Più personale la domanda dell’adolescente: Ha incontrato difficoltà nella sua vita ecclesiastica. Se sì, come le ha affrontate? E nei momenti di difficoltà, come si può riconoscere Dio nell’altro?
L’animatore spazia sui temi cruciali dell’oggi: In un mondo pieno di guerra, odio e insicurezza come quello di oggi, quale può essere il barlume di speranza da seguire? E come fare per diffonderlo?
Pur nel breve tempo concesso prima di riprendere la via alla volta di Piazza Ottinetti, Mons. Daniele non si è sottratto ed ha avuto parole semplici ed efficaci.
https://www.risvegliopopolare.it/wp-content/uploads/2025/07/WhatsApp-Video-2025-07-03-at-14.58.07.mp4
Ultimo tratto della giornata, dicevamo il ritrovo in Piazza Ottinetti: un transito, quello di tanti ragazzi, che ha unito la città: agli antipodi rispetto ad un flash mob ed alle modalità di relazione che altre forme di presenza fisica intendono rappresentare, è stato un grande abbraccio generoso e cordiale; un invito a “camminare insieme”, tutti.

Tra i tanti meriti di una giornata come questa, segnale sicuro di vitalità della Chiesa eporediese e canavesana, proprio questo sentirsi e proporsi come “fratelli tutti” è un valore aggiunto che questa nuova edizione 2025 del grande ritrovo degli Oratori estivi ha saputo dire con parole e gesti sinceri.
https://www.risvegliopopolare.it/wp-content/uploads/2025/07/WhatsApp-Video-2025-07-03-at-20.38.45.mp4
(fotografie di mirella nigra e altri)
***
Per restare sempre aggiornati sulla comunicazione pastorale proposta da www.risvegliopopolare.it, è possibile iscriversi al nostro
Canale di Whatsapp – cliccando qui –
Ciascuno di Voi (ogni persona, Parrocchia, gruppo, Ente, Istituto) può inviare corrispondenze, appunti, fotografie, brevi filmati, anche utilizzando la casella mail dedicata all’edizione web
risveglioweb@risvegliopopolare.it
 che sarà come sempre scaricata ogni giorno.
Tutti i Vostri contributi saranno subito esaminati.
 Chi preferisce potrà utilizzare whatsapp al numero
 335 8457447 
Grazie
 ***

 

PAROLA DI DIO – “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!”

Is 66, 10-14
Dal libro del profeta Isaia.
Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
Perché così dice il Signore:
“Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi”.
Sal 65
RIT: Acclamate Dio, voi tutti della terra.
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: “Terribili sono le tue opere!”.
  RIT: Acclamate Dio, voi tutti della terra.
“A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome”.
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.
  RIT: Acclamate Dio, voi tutti della terra.
Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.
  RIT: Acclamate Dio, voi tutti della terra.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.
  RIT: Acclamate Dio, voi tutti della terra.
Gal 6, 14-18
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati.
Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.
Lc 10, 1-12. 17-20
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città”.
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: “Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome”. Egli disse loro: “Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”.
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE
“Rallegratevi” (prima lettura): la gioia.
Ricomparirà ancora nei Vangeli, questo saluto.
Il saluto della gioia, il saluto della pace, il saluto di Dio.
La terza parte del profeta Isaia, probabilmente composta dopo il ritorno dall’esilio a Gerusalemme, è una raccolta di oracoli.
“Rallegratevi, esultate, sfavillate di gioia…” del resto, se dobbiamo descrivere la gioia, questi sono i verbi: la gioia che mi fa “saltare”, che mi “illumina”, che “non posso trattenere”.
E Dio promette: trasformerò tutto in gioia, in “salto”, in “luce”, in “incontenibile fermento”.
Condizione essenziale: amare.
Solo chi ama è nella gioia.
E solo chi ama saprà “sopportare” il lutto, quello dell’esilio, quello di essere insieme, anche nel dolore, oltre che nella gioia.
Gioia come pace, come “agire di Dio”.
E al versetto 13: “come una madre consola un figlio, così io vi consolerò”: Dio Padre e Madre.
Figli amati  e consolati.
Cura per il bene.
Gioia profonda, che nasce dalla bellezza e certezza di sentirsi amati.
Dio nutre e consola.
In ebraico il verbo consolare, viene tradotto da “nhm”, non una sola parola o azione, ma un susseguirsi di azioni: accarezzare, sostenere, abbracciare, nutrire, accudire…
Dio “accudisce” e “custodisce” con il suo cuore tenero e paziente, con il suo cuore grande e accogliente, con il suo “Essere” per l’uomo.
Un Dio che non “fa tremare”, ma che “sa abbracciare”.
Un Dio che “accoglie”, ma “manda” (Vangelo).
“Andate” e “Portate la pace”.
Ma “andate come agnelli”, dunque con umiltà e mansuetudine…
Che bel paragone… quelle pecore guidate e abbracciate dal Pastore, hanno imparato la “cura” e vanno… agnelli, docili, obbedienti, non come “lupi”, non come “lupi travestiti da agnelli”, come agnelli che hanno come modello l’Agnello.
Nel capitolo 10 l’evangelista Luca, riprende il discorso della “missione” (che aveva già affrontato al capitolo 9), evidentemente, tale concetto, riveste un ruolo importante.
Intanto Gesù aveva una “missione”, la affida agli apostoli e anche ai discepoli.
A tutti, anche dopo di loro.
Importante questo “invio”, perché Gesù è preciso: il “mandato” non è “monopolio” solo degli apostoli, è di “tutti”.
Si tratta di un “mandato” che non è “delegabile” ad altri: è personale e non si tratta solo di “numeri” (12-70-72; vogliamo ricordarlo: 12 è il numero delle tribù di Israele, e 72  è il numero che designa tutte le nazioni pagane), ma di una “missione totale”.
Ora sono 72… “mandati… inviati”  usiamo l’etimologia greca e latina).
Inviati e mandati… ai fratelli… non da soli.
Se non siamo “fratelli” non siamo neppure “figli” e Gesù “manda insieme”.
Siamo figli amati ed inviati…
Ed abbiamo indicazioni “precise”: “non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa”.
Indicazioni per “tutti i tempi”: senza accessori, solo “voi stessi”, con la vostra autenticità di cristiani, senza “fronzoli” o “cose inutili”, ma neppure le cose che apparentemente sono “utili”… cristiani veri che sanno di essere portatori della Parola.
Come “agnelli”, in “povertà”, perché se così non siamo, diventiamo “lupi”, la ricchezza crea avidità e sterilità, mentre per essere missionari, occorre riconoscere di essere poveri per donare ciò che si è ricevuto, occorre essere umili per accettare di “essere bisognosi” di tutti, di essere accolti, sfamati, dissetati.
E portate la pace.
Quella pace che sarà prerogativa e dono del Cristo Risorto.
L’anticipo della Risurrezione nel “mandato” alla missione.
Basta la vita, la vita in Cristo, perchè la vera missione è annunciare Cristo e la sua pace.
Gesù “Inviato” (dal Padre), “invia”.
Si deve pur considerare, nell’invio e nella conseguente missione, di poter essere “rifiutati”, anche Gesù è stato “rifiutato”, ma come “agnello”, anche se rifiutato, non “rifiuto”, accetto, accolgo, la libertà degli altri di non accettare la missione… vado, lascio, ma sono “entrato” nella tua casa, ho dimorato, ti ho portato quell’amore, pur non hai accolto e che non viene meno.
Aveva iniziato con “dopo queste cose…”, non è un semplice avvio scelto dall’evangelista, ha un profondo significato, Gesù si avvia verso Gerusalemme, consapevole che darà la vita per il mondo, per chi lo rifiuterà, non seguirà il “consiglio” degli apostoli, di “invocare la punizione dal cielo”.
E gli “agnelli” sanno che devo andare in missione “con amore”, non “per se stessi”, è fallimentare da subito, non “imponendo”, ma pro-ponendo.
Se non sappiamo amare Dio non sappiamo “andare a portare il suo amore” e porteremo solo “noi stessi”, solo il nostro desiderio di affermazione, di soddisfazione, l’egoismo che ci fa sentire importanti e necessari, il “dominio” che ci fa sentire necessari e superiori, ma che “annienta” l’altro.
Questa non è la “missione” alla quale Gesù invia.
C’è un rischio di fondo, ecco perché Gesù “designa” alla missione (ricordiamo che solo Mattia apostolo che ha sostituito Giuda Iscariota è stato “designato”, tutti gli apostoli sono stati “chiamati” da Gesù).
Tutti siamo “designati” alla missione, perché sul “modello” impariamo a conformarci a Gesù “inviato” dal Padre.
In quel numero (72) ci siamo tutti, ci siamo noi, “designati” universalmente alla missione, per la “missione universale”.
La missione è storia di Amore, è storia di responsabilità, è storia di un Dio Padre che chiama i figli ad essere fratelli.
In città, meglio, in “ogni città”, ed “in casa”.
Ovunque, testimoni missionari con la vita, nel pubblico (città) e nel privato (casa).
Coerenti missionari inviati per Cristo, in Cristo.
Ovunque, perché la “messe è molta” e se la messe rimane nei campi, marcisce.
Se la messe non viene “raccolta”, diventa “inutile”, “sprecata”.
Ovunque, perché figli e fratelli non possono non “andare” e “raccogliere”.
Ovunque, perché il mondo, le persone, devono essere “accolte” e “raccolte” per vivere da figli e  fratelli, quella salvezza.
“Come operai”: Gesù è stato il primo operaio, non siamo la sua “squadra” di lavoro.
Squadra “imperfetta” e “peccatrice”, ma che “prega il Signore della messe”.
La preghiera di intercessione, incessante.
La preghiera incessante per gli altri, ma soprattutto per noi, per essere “liberati” dall’egosimo e dalle nostre umane contraddizioni, per essere “missionari”, per imparare che se non sono “fratello”, non posso riconoscere di avere una missione: “riconoscermi figlio con un Padre che mi ama e riconoscermi figlio con dei fratelli da amare”.
Viviamo la nostra “missione nell’amore”.
Il “regno di Dio” è la cura per i “bisogni dell’umanità”: questo è l’annuncio rivoluzionario dei missionari – inviati.
Il Dio di Gesù è il Dio dell’Amore, il Dio-Amore.
Questa è la vera missione.
E con questo “Amore”, possiamo attraversare il “branco di lupi”, anche se siamo “agnelli”.
Con questo Amore possiamo  costruire umanità, con la semplicità e l’umiltà di essere “portatori” non del nostro amore, ma di quell’Amore incommensurabile che ci rende “agnelli coraggiosi”. Perché siamo “cauti” e “titubanti”?
Gesù ci chiede di essere coraggiosi e intrepidi, non incauti, il Vangelo è l’annuncio di quella pace del Dio “incarnato”.

La messe abbonda: urge farsene operai – Commento al Vangelo di domenica 6 luglio (di don Loris Cena)

Il profeta Isaia parla agli ebrei appena rientrati dall’esilio in Babilonia: Gerusalemme, pianta e sospirata quando erano lontani, ora li riaccoglie come una madre di nuovo gloriosa, che in pace nutre i suoi figli e li consola del lungo patire. La realtà storica tuttavia era molto diversa: rientrati dall’esilio, gli ebrei continuavano ad essere sotto una potenza straniera e si trovavano davanti una città distrutta da ricostruire, tra mille difficoltà che da allora non sono più venute meno. Ma proprio il contrasto tra la cruda realtà e le auree parole del profeta ha indotto a dare a queste ultime il valore di un annuncio, di una prospettiva che si realizzerà soltanto nel mondo venturo. Paolo delinea il vero apostolo di Cristo che annuncia il Vangelo il quale ha al centro la croce di Cristo, sorgente della nuova creatura. Paolo propone l’annuncio della croce, fonte unica di vera libertà e pace.
L’evangelista Luca ci narra degli impegni essenziali del missionario cristiano. Il mandato missionario non consiste nel dire o fare cose impressionanti, ma nel testimoniare con umile amore una vicinanza di Dio sempre possibile e sempre più intensa di quanto si possa immaginare o desiderare. Naturalmente, per essere testimoni di questa inaudita intimità tra noi e Dio, occorre prima imparare a portare il mistero di Cristo nel nostro corpo e nelle pieghe più sofferte della nostra storia, fino a essere una “nuova creatura”. Il Signore, scrive san Luca, “designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi”. Settantadue è un numero simbolico: esso fa riferimento ai settantadue popoli che hanno origine dai figli di Noè, come racconta la Genesi, oppure secondo alcuni richiama i settanta anziani che furono chiamati a collaborare con Mosè. Inoltre ai tempi di Gesù si pensava che 72 fossero le nazioni sparse sulla terra: ciò sta ad indicare che nessuno è escluso da questo annuncio di salvezza e che tutti siamo apostoli, tutti siamo missionari.
Luca prosegue scrivendo che Gesù diceva loro: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!”. Ciò significa che non dobbiamo scoraggiarci per le difficoltà che incontreremo: la società al tempo di Gesù non era certamente più disposta ad accogliere il vangelo di quanto lo sia la società di oggi. Del resto, non c’è missione che non sia preceduta da una supplica a Dio e Gesù ha dato l’esempio, pregando prima di chiamare i Dodici. Benedetto XVI diceva: “Pregate il padrone della messe che mandi operai!”. Ciò significa: la messe c’è, ma Dio vuole servirsi degli uomini, perché essa venga portata nel granaio. Dio ha bisogno di uomini. Ha bisogno di persone che dicano: “Sì, io sono disposto a diventare il Tuo operaio per la messe, sono disposto ad aiutare affinché questa messe che sta maturando nei cuori degli uomini possa veramente entrare nei granai dell’eternità e diventare perenne comunione divina di gioia e di amore”.
“Pregate il padrone della messe!” Questo vuol dire anche che non possiamo semplicemente “produrre” vocazioni, esse devono venire da Dio. Non possiamo, come forse in altre professioni, per mezzo di una propaganda ben mirata, mediante “strategie adeguate”, semplicemente reclutare delle persone. La chiamata, partendo dal cuore di Dio, deve sempre trovare la via al cuore dell’uomo. E tuttavia: proprio perché arrivi nei cuori degli uomini è necessaria anche la nostra collaborazione. Chiederlo al padrone della messe significa certamente innanzitutto pregare per questo, scuotere il suo cuore e dire: “Fallo per favore! Risveglia gli uomini! Accendi in loro l’entusiasmo e la gioia per il Vangelo! Fa’ loro capire che questo è il tesoro più prezioso di ogni altro tesoro e che colui che l’ha scoperto deve trasmetterlo!”.
Lc 10,1-9 (Forma breve)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi quelli che vi lavorano! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi chi lavori nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Insonnia estiva: strategie utili (di Cristina Terribili)

Foto tratta da Freepik
Con l’estate per qualcuno i sintomi dell’insonnia peggiorano con conseguenze nefaste sul tono dell’umore, sulle prestazioni lavorative e con difficoltà anche nelle relazioni sociali.
Per insonnia intendiamo la difficoltà a dormire per almeno tre notti a settimana per almeno tre mesi continuativi, circostanza che in Italia riferisce di vivere circa il 40% della popolazione. È esperienza ancor più comune durante l’estate non riuscire a prendere sonno per il caldo o risvegliarsi da una notte niente affatto riposante. Anche l’aria condizionata può dare noia durante la notte, perché lo shock termico è per il nostro organismo fonte di stress.
Allora cosa fare? Accettare l’idea che durante l’estate può succedere di fare fatica a dormire, ci aiuterebbe a “normalizzare” un evento seppur fastidioso. Accettare che le prestazioni fisiche e cognitive possano subire qualche scossone, ci permetterebbe di affrontare con maggiore flessibilità i cambiamenti necessari in questo periodo.
È possibile imparare a gestire i nostri bisogni. Se l’estate è il periodo di barbecue, sagre e feste di piazza, fare attenzione agli orari in cui si cena ed in cui si va a dormire può essere importante per mantenere una corretta igiene del sonno. Lasciare un numero di ore sufficienti di tempo per la digestione, ma anche potersi congedare correttamente da tutte le luci e gli stimoli visivi che hanno “eccitato” il nostro sistema nervoso, può favorire le fasi iniziali dell’addormentamento.
Se ci si sveglia nel cuore della notte con pensieri che non si riescono a fermare, si possono utilizzare tecniche immaginative che permettono di riorientare il flusso di pensieri a proprio favore, inserendo nell’immaginazione elementi di benessere e frescura, tali da favorire ai pensieri di fluire come se fossero barchette di carta avviate in un dolce corso d’acqua in movimento.
Quando invece ci svegliamo senza forze da una nottataccia possiamo provare ad essere clementi con noi stessi dosando la giornata con ritmi tali da recuperare le energie.
E se fossimo capaci di comunicare il nostro stato d’animo (possibilmente con un sorriso) ai colleghi o a chi ci sta intorno, potremmo beneficiare anche di una buona dose di solidarietà, soprattutto se pronti a restituire il favore!

CANAVESE – Al cinema nel weekend

Cuorgnè, Cinema Margherita
Dal 3 al 7 luglio
JURASSIC WORLD – LA RINASCITA
Orario: feriali 21.15; domenica 16-18.30
Dal 4 al 6 luglio
F1 – IL FILM
Orario: feriali 18.30; domenica 21.15
Da mercoledì 9 luglio
SUPERMAN
Orario: feriali 21.15
 
Ivrea, Cinema Politeama
Dal 4 al 9 luglio chiusura in occasione della festa di San Savino
Documentari sotto le stelle
Giovedì 3 luglio
IL CODICE DEL BOSCO
Giovedì 10 luglio
BREATH
Orario: 18-21
 
Valperga, Cinema Ambra
Sala 1
Dal 3 al 9 luglio (no martedì 8 luglio)
JURASSIC WORLD – LA RINASCITA
Orario: feriali 21; sabato 18-21; domenica 18-21
Sala 2
Dal 3 al 7 luglio
F1 – IL FILM
Orario: feriali 21; sabato e domenica 18-21
Da mercoledì 9 luglio
SUPERMAN
Orario: feriali 21

Caricamento