Tenuta Roletto
Risvegliopopolare.it

giovedì 5 Giugno 2025

Reale mutua
Reale mutua
Risvegliopopolare.it

giovedì 5 Giugno 2025

Ha animato la Liturgia la Corale che riunisce tutte le cantorie

CUCEGLIO - Il Vescovo Mons. Daniele Salera conclude il Mese Mariano al Santuario della Beata Vergine Addolorata - Numerosa presenza di popolo anche per il pellegrinaggio che ha preso le mosse dalla chiesa di Madonna delle Grazie a Cascine Cuffia - VIDEO E GALLERY

Hanno concelebrato Don Luca Meinardi, Don Massimiliano Marco ed il "cucegliese Doc" Don Valerio D'Amico

(f.c.) – Vasta partecipazione di popolo per la Celebrazione che ha chiuso il Mese Mariano...

Gallery fotografica di Gabriele Bisco ed Elena Damigi

MAZZE', TONENGO, VILLAREGGIA / VICARIA CALUSIESE - Santa Rita ha ancora tanto da dire anche alle donne ed agli uomini d'oggi - Riuscito mosaico di iniziative devozionali comunitarie e intensa condivisione spirituale per le Parrocchie guidate da Don Alberto Carlevato - 

Martina Leggero di Villareggia ha preparato questa bellissima poesia - preghiera in onore della Santa

(A.C.) – Santa Rita da Cascia: un modello sempre valido e proponibile anche ai giorni...

Nel 35.mo anniversario dall'apertura della Casa di Sant'Anna Boschi

CASTELLAMONTE - La Comunità Cenacolo fondata da Suor Elivira Petrozzi festeggia i 35 anni di presenza e servizio in Canavese con il Vescovo di Ivrea, Mons. Daniele Salera - VIDEO E GALLERY

Il Pastore della Chiesa eporediese e canavesana accolto da numerosi Sacerdoti con Padre Stefano Ragno

(giancarlo guidetti) – Uno splendido pomeriggio di sole ha accompagnato a Sant’Anna Boschi di Castellamonte,i festeggiamenti per il 35.mo anniversario di presenza su questo territorio della Comunità Cenacolo Fraternità...

Sabato 17 maggio, giornata illuminata da una luce speciale

AGLIE', CUCEGLIO, SAN GIORGIO, OZEGNA E LUSIGLIE' - Accolta la reliquia del Beato Carlo Acutis con una grande festa al Santuario di Madonna del Bosco - Giornata di riflessione, preghiera, divertimento, nel segno di una santità che parla ai giovani - 

Insieme bambini e ragazzi hanno giocato, ballato e partecipato ai laboratori proposti, per conoscere ed approfondire la vita ed i miracoli di questo giovane beato.

(donatella novaria) – Sabato 17 maggio al Santuario della Madonna del Bosco di Ozegna le parrocchie di Agliè, Cuceglio, Ozegna, S. Giorgio e Lusigliè hanno organizzato un pomeriggio di festeggiamenti per accogliere la...

Gli Animatori hanno donato ai bambini un santino raffigurante Papa Leone XIV

RIVAROLO CANAVESE - La Festa di chiusura del Catechismo, momento di fede, amicizia, gioia condivisa - Pomeriggio di giochi, allegria e spiritualità, vissuto in un clima di grande partecipazione e collaborazione tra tutte le realtà oratoriane - S.Messa celebrata da Don Antonio Luca Parisi

Il tema scelto per l’occasione è stato “L’Impero romano”, che ha ispirato le varie prove -

(francesco paolo torta) – Sabato 17 maggio l’Oratorio San Michele di Rivarolo Canavese ha...

I principi ispiratori dell'Istituto: Servizio, serietà, competenza, umanità -

CASTELLAMONTE - "Il frutto che il Signore ci chiede di portare, rimanendo il Lui, è la bontà" - Il Vescovo Daniele presiede la Liturgia nella Festa di Santa Rita da Cascia offrendo un'omelia molto seguita e ricca di insegnamenti - IL VIDEO

Santa Messa concelebrata da da don Angelo Bianchi, don Angelo Bottali assistendo il diacono Giovanni Malandrino -

(giancarlo guidetti) – Nel pomeriggio di giovedì 22 maggio l’ Istituto Domenica Romana (che si occupa dell’ assistenza agli anziani) ha celebrato la festa in onore di Santa Rita da Cascia. Santa Rita, al secolo...

Presso il salone parrocchiale Don Salvetti, organizzato dalla Pro Loco 

ROSONE DI LOCANA - La Resistenza, le sofferenze, il dolore, ma anche il coraggio delle popolazioni locali, viste "Con gli occhi di Florenc" - La memoria storica diventa docufilm - Serata che ha appassionato e intrecciato racconti e musica, con l'impegno di una brava Insegnante, la Prof. Sabrina Pecchenino - 

Nell'80° della Liberazione, ripercorsi episodi significativi avvenuti nel 1944 in Canavese come l'incendio di Feletto, la strage alla stazione di Bosconero  e il rastrellamento nazifascista a Bosconero.

Venerdì 16 maggio presso il salone don Salvetti a Rosone nel comune di Locana si è svolto un...

Un luogo dove si respira una santità forte, nella bellezza di gesti semplici

CHIVASSO E TORRAZZA PIEMONTE - Le Parrocchie del Santo Rosario e di S.Giacomo il Maggiore, con le rispettive Cappellanie, a Castelnuovo Don Bosco con Don Gianpiero Valerio e le Catechiste - Una bella occasione di preparazione per i bambini che si accosteranno alla Prima Comunione i 21 e 22 giugno prossimi - 

Don Livio, salesiano per formazione e vocazione ha inoltre  sottolineato la figura di “Mamma Margherita”

Domenica 1 giugno 2025  don Gianpiero Valerio  e le catechiste  delle comunità della Madonna del...

Caricamento
<

URGONO INTERVENTI PER RISPONDERE ALL’EMERGENZA CULTURALE DIFFUSA, NE VA DELLA DIGNITA’ UMANA

Non solo pane, in un’epoca affamata di senso

Tre Uffici pastorali, coi fondi Cei, sperimentano collaborazioni e nuovi progetti

Se chiedessimo ad un comune cittadino per quali attività e iniziative viene destinato l’8xmille...

30 MAGGIO 1965, LA CONSACRAZIONE DEL TEMPIO DELL’IMMACOLATA. IL RACCONTO SUL GIORNALE DELL’EPOCA

Memorabile giornata, fonte nuova di Grazia

Nonostante la pioggia i fedeli accorsero più numerosi del previsto al santo colle di Dio

(a cura di Severino Morgando)

Come preannunciato nell’articolo comparso nell’ultimo numero de “Il Risveglio Popolare” dedicato...

Domenica 25 maggio 2025 resterà una data simbolica

CUCEGLIO diventa ufficialmente il “Paese della Fritüra Dusa” - Una giornata di festa per celebrare tradizione, identità e comunità

Tra i promotori dell’iniziativa, l’Assessore del Comune di Cuceglio, Mattia Baudino, che ha voluto sottolineare l’impegno personale profuso con passione

CUCEGLIO – Domenica 25 maggio 2025 resterà una data simbolica per il Comune di Cuceglio, che ha...

La devozione alla Vergine Maria unisce menti e cuori della comunità e di quelle vicine

FELETTO - La Sacra Effige della Madonna Assunta in Cielo esposta alla venerazione dei fedeli - Partecipata Celebrazione presieduta dal Vescovo di Ivrea, Mons. Daniele Salera, accolto con calore e affetto dalla gente - 

Hanno concelebrato Mons. Piergiorgio Debernardi, Don Stefano Teisa, Don Roberto Provera, assistendo il Diacono Giacomo Mareina 

(gabriella franzino – edy guglielmetti) – E’ durata 25 anni l’attesa per vedere...

Nomine diocesane 2025

Ivrea, 4 giugno 2025
Ai fedeli della Diocesi di Ivrea
Carissimi fratelli e sorelle,
in questi primi tre mesi di ministero episcopale nella Diocesi di Ivrea ho avuto modo di conoscere tante realtà parrocchiali, tanti oratori e luoghi in cui la vitalità della nostra Diocesi si esprime con grande naturalezza. Ho visitato le scuole cattoliche, le case di riposo, gli ospedali, il carcere, le comunità religiose, le fraternità; conosciuto realtà associative, anche quelle che spontaneamente hanno preso vita dai carismi o dalle sane passioni di coloro che appartengono al nostro territorio. Ho ammirato le bellezze naturali che rendono questa Diocesi così ricca di doni e di peculiarità e ci permettono di contemplarla nel suo “avvicinarci” all’immensità del Creatore. Sono rimasto colpito dalla vitalità della nostra gente e dall’entusiasmo fresco, sincero e sereno dei nostri giovani e dei nostri bambini. Mi ero dato questo tempo per conoscere e capire, ascoltare e riflettere. Molti sono i volti e le realtà ancora da incontrare ma è il momento di avviare una nuova fase che definirei di ascolto, programmazione e formazione. Per farlo è necessario lavorare inizialmente su quell’ambito “strutturale” che è la Curia diocesana, per poi dare vita a quegli organismi di partecipazione che trasversalmente ci aiuteranno a camminare come un unico Corpo animato dai diversi doni dello Spirito (cfr. 1Cor 12). Nel chiedere a ciascuno la disponibilità alle diverse tipologie di servizio ho considerato (come in altre occasioni ho avuto modo di dire) i corrispondenti frutti che osservavo fra voi, le esigenze che via via verificavo nella vita diocesana, le istanze provenienti dalla Chiesa italiana e universale. Le seguenti nomine avranno decorrenza dall’11 giugno p.v.
Ecco quanto è emerso da questa prima fase di discernimento:

Can. Luca Meinardi: Vicario generale, Moderatore di Curia, Direttore centro Diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso, Membro della Commissio ad Ordines
Mons. Gianmario Cuffia: Cancelliere
Dott. Paolo Chiabotti: Direttore Ufficio Amministrativo, Vice Cancelliere
Can. Davide Smiderle: Direttore dell’Ufficio Patrimonio, Rettore del Seminario Diocesano, Legale rappresentante del Seminario Diocesano, Membro della Commissio ad Ordines
Mons. Silvio Faga: Delegato episcopale per il Diaconato Permanente e la Formazione Permanente del Clero, Membro della Commissio ad Ordines
Padre Andrea Plichero c.o.: Delegato episcopale per la Vita Consacrata e per l’Ordo Virginum, Direttore dell’Ufficio Scuola e dell’Insegnamento della Religione Cattolica
Padre Riccardo Bigi c.o.: Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano
Don Valerio D’Amico: Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano
Don Davide Rossetto: Direttore del Servizio di Pastorale Giovanile e Vocazionale, Membro della Commissio ad Ordines, Referente Diocesano per la Casa Alpina “Gino Pistoni”
Sig.ri Coniugi Andrea Camerlo e Isabella Moretto: Direttori dell’Ufficio di Pastorale familiare
Mons. Giovanni Battista Giovanino: Direttore Archivio Storico Diocesano
Arch. Alessandro Gastaldo Brac: Direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali ecclesiastici
Sig.ra Nella Pasqualina Falletti: Direttore Ufficio Cultura
Dott. Carlo Maria Zorzi: Direttore Ufficio Comunicazioni Sociali
Don Matteo Somà: Direttore Centro Missionario per la Cooperazione tra le Chiese
Diacono Fiorenzo Bianco: Direttore Caritas Diocesana
Diacono Marco Florio: Direttore Ufficio per la Pastorale della Salute
Dott. Eugenio Boux: Vice Direttore Ufficio per la Pastorale della Salute
Sig.ra Antonella Rolla: Direttore Ufficio Migranti
Sig. Marco Cornelio: Responsabile Ufficio Tecnico Diocesano
Don Marco Marchiando: Direttore Ufficio Diocesano per i Pellegrinaggi e il Tempo libero
Avv. Elio Gugliemino: Referente Diocesano per il Servizio di Tutela dei minori e delle persone vulnerabili
Suor Serena Munari f.m.f: Responsabile Centro d’Ascolto Diocesano per la Tutela dei Minori e delle Persone Vulnerabili

Come si vede ho ritenuto opportuno dare spazio a due nuovi servizi: l’Ufficio Patrimonio e il Centro d’ Ascolto Diocesano per la Tutela dei minori e delle persone vulnerabili. L’Ufficio Patrimonio avrà il compito di monitorare, ottimizzare e finalizzare lo stato degli immobili della Diocesi e degli Enti ad essa collegati, il Centro d’Ascolto per i minori e le persone vulnerabili potrà offrire un primo contatto e aiuto a chi è vittima di abusi.
Una coppia avrà la responsabilità dell’Ufficio di Pastorale familiare perché chi ha ricevuto la vocazione al matrimonio e alla famiglia possa condividere “il tesoro trovato nel campo” (cfr. Mt 13) con chi è ancora in ricerca o ha bisogno di aiuto per custodirlo.
Come già segnalato per l’Ufficio per la Pastorale della Salute, anche gli Uffici per la Catechesi e la Liturgia avranno a breve un vicedirettore il cui compito sarà di curare la formazione dei laici anche nel caso specifico dei ministeri istituiti e – per l’Ufficio catechistico – di coordinare il cammino dei catecumeni.
Attendiamo inoltre ancora un poco, prima di dare un nuovo direttore all’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro.
Per tutti vale l’aver riconosciuto dei carismi che già animano la comunità civile ed ecclesiale della Diocesi, nonché la necessità di dar spazio alla molteplicità delle vocazioni e delle appartenenze.
L’Assunta, e i Santi Patroni della Diocesi, custodiscano il nostro bisogno di voler stare sempre “dietro”al “Figlio del Dio vivente”(cfr. Mt 16).
Vi benedico
+ Daniele Salera
Vescovo di Ivrea

I giovani non sono “il futuro”: sono il presente! (di Lorenzo Iorfino)

Immagine tratta da Freepik.
Essere giovani oggi è un mestiere difficile. Non impossibile, ma spesso incompreso. Da dentro, adolescenza e giovinezza non somigliano affatto ai racconti rassicuranti che gli adulti fanno: “avete tutto”, “siete fortunati”, “basta volerlo”. Frasi che sembrano volerci spiegare, sistemare, pacificare. Ma chi ha detto che ci serva una soluzione pronta? Forse ci serve solo ascolto. Uno sguardo che non giudica, ma accompagna.
Il voto fuorisede, ad esempio. Quanti giovani sanno cos’è? Pochi. Secondo un’indagine del Ministero dell’Interno, circa il 2% degli studenti fuorisede voterà il prossimo referendum nel Comune dove studia. La nostra partecipazione alla vita pubblica viene trattata come una bandierina da sventolare quando serve e un banale optional quando non ci sono i riflettori. Come se la nostra voce contasse solo quando fa comodo, o solo nei sondaggi pre-elettorali.
Eppure così smarriti al mondo non siamo. Anzi. Al contrario di molti adulti, vittime delle proprie inebrianti comfort-zone, noi abbiamo fame. Fame di senso e di cose vere. Cerchiamo qualcosa per cui valga la pena vivere — un amore, una causa, una vocazione. Solo che spesso questa ricerca viene pseudo-soddisfatta da valori ready made, da una morale fai-da-te, da “licet” spalmati come marmellata sul burro. Senza accorgerci che, come quelle che si vogliono rifiutare, anche questa è un’ideologia. E come ogni ideologia, finisce per frenare e ingabbiare la ricerca più profonda. Per un’ideologia non vale la pena vivere. Ai nostri coetanei, spesso incastrati in questo sistema da adulti tendenziosi, questo sfugge. Così si finisce per rincorrere modelli che sembrano alternativi, ma sono solo stampi diversi dello stesso infecondo cliché.
Gaber avvisava i più grandi: “Non divulgate illusioni sociali, non gli riempite il futuro di vecchi ideali”. Lo cantava con rabbia, con lucidità. Noi oggi potremmo ripeterlo sottovoce, con lo stesso smarrimento. Perché il futuro è diventato un alibi. E infatti un adulto lungimirante, alla fine di un lavoro importante, mi ha detto una frase che non dimenticherò: “Chi dice che i giovani sono il futuro, se ne sta lavando le mani. I giovani sono il presente”.
Ed è vero. Se siamo il futuro, il problema non è ora. Se siamo il presente, invece, servono spazio, fiducia e strumenti: E servono oggi, non fra dieci anni.
Noi giovani non siamo da “salvare”. Siamo da coinvolgere. Ma per davvero.

L’agricoltura piemontese rendeva troppo poco (di Fabrizio Dassano)

Carlo Pittara (Torino, 1836 – Rivara Canavese, 1891) l’aratura, 1870 circa.
Nei decenni precedenti il Risorgimento, la statistica dell’agricoltura in Piemonte era caratterizzata dall’unico studio voluto da Carlo Emanuele III tra il 1750 e il 1755 che pur offrendo un quadro parziale perché il Ducato di Aosta non fece pervenire notizie, risultò di grande efficacia per gli studi successivi. In realtà per la Valle d’Aosta i tributi dei coltivi valdostani, fin dal 1712, denunciavano 37.240 ettari coltivati sui 329.840 ettari componenti l’intero territorio valdostano.
Boschi, pascoli e gerbidi erano la maggioranza. Sommando con i dati del Piemonte, l’agricoltura del regno sardo di terraferma (esclusa la Savoia, la Sardegna, la Contea di Nizza e la Liguria) era formata dal 27,58% da campi coltivati, dallo 0,98% dalle risaie, dal 6,94% dagli alteni (coltura della vite alta promiscua con altre colture tra i filari), dalle vigne con il 6,95%. Il 13,49% era costituito da prati, il 4,56% erano catagneti, il 15,26% dai boschi e il 24,24% dai gerbidi.
Nell’allora Provincia di Ivrea che si estendeva per 266.741 giornate, pari a circa 101.361 ettari, (1 giornata piemontese = 0,38 ettari, di media) i campi coltivati erano di 42.961 giornate, gli alteni di 18.867 e solamente 7.376 giornate di viti pure. I verdi prati canavesani superavano l’estensione di 37.000 giornate e le castagne da cui si traeva sostentamento erano estese su oltre 16.000 giornate e su 41.468 vi erano i boschi. Oltre 100.000 le giornate “infruttifere” costituite da pascoli, gerbidi e porzioni di terreno non disponibili.
Il patrimonio zootecnico del Piemonte vedeva sempre nella provincia di Ivrea 2374 buoi, 1.141 vacche da giogo, ben 16.839 vacche da latte e 1.510 manzi. Gli ovini e caprini erano 29.745 capi, 804 i muli, 2.103 gli asini e 530 i cavalli sui 15.218 censiti.
Ma il problema dell’agricoltura piemontese era la resa: se i terreni migliori davano 6 volte (1:6) il quantitativo di sementi, in molte altre zone, come nel torinese, si stentava a raggiungere le 5 volte. Misure prese da Arthur Young nel viaggio-studio del 1787 in Francia e in Piemonte, il fondatore inglese della moderna statistica agricola che denunciò l’arretratezza piemontese. Paragonando le rese piemontesi con quelle inglesi, queste ultime rendevano circa il doppio.
Tenendo come base il frumento si otteneva in Inghilterra 1:11 e anche 1:12. Le rese unitarie del frumento erano basse e variegate: nella provincia di Ivrea si ottenevano 1,81 ettolitri per ettaro, mentre nell’adiacente di Biella si raggiungevano appena 0,54 ettolitri, contro i 5,49 di Asti.
La meliga bianca a Ivrea aveva una resa di 4,23 ettolitri contro i 4,49 di Biella. L’avena rendeva 0,11 nel Biellese, 0,23 nell’Eporediese e appena lo 0,003 nella Provincia di Casale Monferrato. Il riso rendeva 3,97 ettolitri per ettaro nel Biellese, 7,55 nel Vercellese con la punta di 8,84 nel Novarese, le uniche tre provincie in cui c’era la coltura del riso.
Young scriveva nel tragitto da Cigliano a Vercelli: “Le risaie lasciate in abbandono dal quarto anno della rotazione senza lavoro né ingrasso; gerbidi dove grufolano i maiali, le terre a granoturco piene d’erbacce alte due o tre piedi. Triste paese noioso e malsano: il cadavere di un ladro appeso ad un albero è in armonia coll’aspetto cupo e pestilenziale di questa regione piatta e boschiva.”
La situazione della rete irrigua frammentaria e inesistente in parti del Piemonte, determinava una grande varietà di resa per i fieni che ben raramente potevano dare tre tagli all’anno. Ivrea e Acqui rappresentavano le migliore rese del Piemonte per la presenza e la gestione irrigua dell’acqua.
L’agricoltura (e la viticoltura in particolare), conobbe accelerazioni dovute alle ricadute della rivoluzione francese prima e alla politica di Napoleone poi. Molte notizie tecniche giunsero da Francia e Germania e tra il 1805 e il 1809 fiorirono istituzioni scientifiche e varie organizzazioni tecnico-agrarie che supportarono gli agricoltori.
Dopo la spinta “francese” ci pensò Cavour che nel 1840 volle Louis Oudart, matematico ed appassionato viticoltore ed enologo francese a curare il vitigno del castello di Grinzane. Fu così che quel tecnico venne chiamato anche dalla marchesa di Barolo e così fecero altri nobili piemontesi e liguri.
La seconda rivoluzione della viticoltura marciò di pari passo con il Risorgimento e portò a grandi risultati in quantità e qualità malgrado i tre flagelli importati casualmente dagli Stati Uniti d’America: la crittogama o oidio, la fillossera e la peronospora. Molti contadini terrorizzati bruciavano addirittura i vitigni colpiti: Cavour corse allora ai ripari nell’estate del 1851 quando un certo cavalier Abbene inviò al Ministero dell’Agricoltura di Torino un grappolo colpito dall’oidio raccolto in una vigna tra Trofarello e Moncalieri.
Cavour investì del problema l’Accademia di Agricoltura di Torino, diramò circolari in tutto il regno per controllare altri focolai e indicare eventuali rimedi adottati. Il Biellese fu la zona più drammaticamente colpita e si arrivò nel l859 alla II Guerra d’Indipendenza: le avanguardie austriache avevano appena abbandonato Biella e vi giunse Giuseppe Garibaldi con i suoi “Cacciatori delle Alpi” e andò ad installarsi in casa del vescovo Giovanni Pietro Losana, il quale, bisogna ricordare, era cresciuto ed ispirato dalla figura dello zio paterno, Giorgio Matteo parroco di Lombriasco e già professore di teologia all’Università di Torino che era stato incarcerato nella fortezza di Verrua come “giacobino” e poi come giansenista negli anni dell’occupazione napoleonica.
A parte le vicende politiche si era dato con passione all’istruzione dei contadini alle nuove tecniche agricole. Il nipote non fu da meno. Discutendo con Garibaldi del problema delle viti, ottenne la confidenza di utilizzare lo zolfo, rimedio scoperto in Inghilterra dal 1846. Così fece nella sua vigna a Cossato, con ottimi risultati.
Fu proprio l’autorità del vescovo Losana a convincere i superstiziosi contadini della bontà del trattamento e così lo zolfo iniziò a utilizzarsi nel Biellese e nel Canavese, poi nel resto del Piemonte, ma con lentezza: ci vollero infatti 10 anni perché il rimedio fosse adottato capillarmente.
Arthur Young (1741-1820)Mons. Pietro Losana, Vescovo di BiellaGaribaldi a Biella (1849)

STRADECITTAMETROTO – Interruzioni per lavori sulle provinciali 2 e 16

A San Maurizio Canavese, la strada provinciale 16 di Malanghero è chiusa dal km 5+500 al km 6+100 fino a venerdì 6 giugno, nella fascia oraria 8-18, per lavori di rappezzatura della pavimentazione stradale.
Sulla strada provinciale 2 di Germagnano è stata disposta la sospensione notturna della circolazione per tutti i veicoli dalle 18 di venerdì 6 giugno alle 6 di sabato 7 giugno nel tratto compreso tra il km 24 e il km 24+500, nel Comune di Nole. Si tratta della sistemazione finale della pavimentazione stradale a conclusione della realizzazione della rotatoria.
In entrambi i casi la deviazione su percorso alternativo è segnalata in loco.
Redazione Web
***
Per restare sempre aggiornati sulla comunicazione pastorale proposta da www.risvegliopopolare.it, è possibile iscriversi al nostro
Canale di Whatsapp – cliccando qui –
Ciascuno di Voi (ogni persona, Parrocchia, gruppo, Ente, Istituto) può inviare corrispondenze, appunti, fotografie, brevi filmati, anche utilizzando la casella mail dedicata all’edizione web
risveglioweb@risvegliopopolare.it
 che sarà come sempre scaricata ogni giorno.
Tutti i Vostri contributi saranno subito esaminati.
 Chi preferisce potrà utilizzare whatsapp al numero
 335 8457447 
Grazie
 ***

La difficile sfida dei referendum e la condanna delle stragi a Gaza

Referendum impegnativi con l’ostacolo del quorum: serve il 50 per cento più uno dei votanti (circa 26 milioni) per la validità della consultazione. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha esortato al voto, che è alla base delle istituzioni democratiche nate dalla caduta della dittatura nazifascista; un diritto conquistato con il sacrificio di migliaia e migliaia di persone nella lotta di Resistenza, in Italia e in Europa.
L’appello del Quirinale non è stato tuttavia accolto dalla maggioranza di governo (fatta eccezione per i Moderati di Lupi, che voteranno no). FdI, Lega, Forza Italia si asterranno, la Meloni andrà al seggio ma non ritirerà le schede: una presenza inutile, perché sarà come l’astensione. La scelta governativa ha fatto mancare un opportuno confronto su due temi referendari di estrema attualità: il diritto di cittadinanza a cinque anni anziché dieci (proposto dalla lista +Europa, appoggiata da molte associazioni del volontariato cattolico), le norme sul lavoro varate dai governi Renzi-Gentiloni. Le quattro proposte referendarie della Cgil chiedono il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo, nelle grandi e nelle piccole imprese; limitare inoltre la liberalizzazione dei contratti a termine, rendere più sicuro il lavoro nel sistema degli appalti.
Sulla cittadinanza è una scelta di umanità: perché chi lavora o studia e rispetta le leggi deve aspettare tanto tempo per divenire un cittadino di serie A? Perchè rallentare il processo di integrazione nella società civile?
Più complesso ma non meno importante il dibattito sul lavoro: continuare con la supremazia del mercato, con più impegni e bassi salari, soprattutto con i casi clamorosi di sfruttamento con i contratti a termine-capestro, o tornare ad un maggior ruolo dello Stato a tutela della dignità di tutti i lavoratori?
Sui temi avanzati della Cgil il centro-sinistra si è diviso, mentre è compatto sul sì al referendum sulla cittadinanza. La segreteria dem, Alternativa Verdi e Sinistra e M5S sono per il pieno appoggio alla linea Landini. Sostanzialmente contrari Calenda e Renzi, mentre l’area riformista del Pd voterà soltanto sì al quesito sugli appalti (dichiarazione dell’ex ministro Delrio al “Corriere”).
I referendum non hanno avuto una grande eco sui media (in particolare in Tv), non solo per la legittima priorità ai temi della pace, ma anche per la “prudenza” nei confronti del Governo e della Confindustria, schierati su una linea critica nei confronti della campagna referendaria.
È stato invece dedicato un giusto spazio alla ferma condanna di Mattarella delle atrocità a Gaza dell’esercito israeliano: “è inumano affamare un popolo” ha “gridato” il Capo dello Stato davanti agli ambasciatori di tutto il mondo. Una condanna risoluta del governo Netanyau, associata sempre al rispetto della tesi ONU dei “due popoli, due Stati” nella terra di Cristo; contemporanea la denuncia di ogni forma di antisemitismo.
La presidente Meloni si è associata alle parole di Mattarella, ponendo fine a molti silenzi del Governo sulle responsabilità del premier di Tel Aviv. Pesa sul destra-centro la linea di Salvini, che ha condiviso con il leader ungherese Orban la grave accoglienza del leader istraeliano a Budapest, nonostante il mandato di cattura del Tribunale internazionale dell’Aja. Ai tempi della prima Repubblica, quando la politica estera era prioritaria, la linea di rottura del Carroccio avrebbe determinato una crisi.
Nel “campo largo” c’è unità contro Netanyau ma diverse valutazioni sui rapporti con Istraele. Di qui la scelta di due manifestazioni distinte su Gaza: a Roma Pd, M5S e AVS con una piattaforma tutta incentrata sulla denuncia dei silenzi del governo italiano, sulla condanna piena dell’operato di Tel Aviv, sulla richiesta di revisione delle intese e, soprattutto, sull’immediato riconoscimento dello Stato Palestinese. A Milano manifestazione dei centristi di Azione e Italia Viva, anche con l’adesione di esponenti riformisti del Pd. L’obiettivo: due stati, due popoli, istraeliano e palestinese.
Nel continuo travaglio dei due Poli, il Quirinale, dal Referendum a Gaza, resta il punto di equilibrio della politica italiana, una guida sicura.

Caricamento