(elisa moro) – Una grande e inattesa gioia ha amplificato il clima di festa della Solennità dell’Immacolata Concezione: il Santo Padre Francesco ha eretto canonicamente in Congregazione dell’Oratorio la Comunità in formazione di Ivrea, con decreto del 8 Dicembre 2022.
L’Oratorio di Ivrea ha iniziato il suo cammino nel settembre 2017, quando sono stati ordinati diaconi Andrea Plichero, Riccardo Bigi e Samuele Menini, che hanno iniziato ufficialmente il cammino di vita comune formativo presso l’antica chiesa di San Maurizio in Ivrea, sede, ora, della nascente Congregazione.
Grato al Signore e ringraziando il Santo Padre, Mons. Edoardo Cerrato, nel corso del Solenne Pontificale delle ore 18, ha voluto sottolineare, con commozione, l’importanza di questo evento, non solo per la città, ma per l’intera Diocesi: “so per esperienza che la Congregazione dell’Oratorio è un grande dono per la Chiesa diocesana”. Con parole di affetto ha ringraziato i novelli Padri Andrea, Riccardo e Samuele, assieme ad Alessandro Codeluppi, chierico della Comunità: “per gli esempi di dedizione e di amore alla Diocesi che hanno dato in questi anni, non con parole o sentimenti soltanto, ma con il lavoro delle proprie mani, in Cattedrale, nella scuola, e in tanti ambiti della vita della Chiesa; a San Maurizio, nel servizio delle confessioni e verso i giovani, nell’attenzione a tante situazioni della vita diocesana” concludendo: “sono certo che proseguiranno in questo cammino”, chiedendo di accompagnarli con l’antica preghiera delle Congregazioni oratoriane: “réspice de coelo et vide, et visita vineam istam et pròtege quam plantavit dextera tua – guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato” (Sal. 79, 15-16).
Un carisma, quello oratoriano, attualissimo, dinamico, aperto, dilatato – come il cuore di San Filippo Neri – alle tante sfide del presente, fondato su una “spiritualità sobria, ingenua, sanamente evangelica, umana”, citando un intervento del 1982 di Padre Giulio Cittadini, “ecco ciò che conta e che basta! Senza l’ingombro di troppe norme e prescrizioni, quasi per dare spazio all’inquietante libertà del Vangelo”.
Sotto lo sguardo della Santa Vergine, che il Neri chiamava con affetto “il mio amore, il mio affetto, la mia mamma” invitando a pregarLa con fervore, inizia il cammino della nuova Congregazione, nella certezza che, parafrasando le parole di un noto canto in onore del Santo fondatore: “San Filippo dal cielo sorridi, al tuo popol che invoca fidente”, oggi, più che mai, anche sul terso tramonto dicembrino di Ivrea.