Tracy Letts è drammaturgo e attore americano, nato in Oklahoma nel ’65 (il 4 luglio per di più), che ha vinto nel 2008 il Premio Pulitzer per l’opera che il Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale ha rappresentato al “Carignano” dal 16 maggio al 4 giugno: “Agosto a Osage County”, da cui è stato tratto il celebre film “I segreti di Osage County”, con Meryl Streep e Julia Roberts.

La pièce è un drammone in cui trovi tutte le situazioni familiari che celebri drammaturghi, italiani e non, hanno descritto nel corso della storia del teatro: da Ibsen a Cechov, da Pirandello a Eduardo.

Dalla famiglia, che è una trappola per i vari componenti, non si può uscire se non estraniandosi, magari immaginando altri mondi da raggiungere con un treno che fischia nella notte.

Beverly Weston assume una giovane indiana, o per meglio dire una nativa americana, che aiuti in famiglia e supporti la moglie Violet che soffre di crisi di nervi e dovrà sottoporsi a sedute di chemioterapia per un cancro che le devasta la bocca.

Ovviamente Violet non vuole in casa la ragazza, ma dovrà abituarsi perché il marito scompare e verrà ritrovato cadavere alcuni giorni dopo.

I Weston hanno tre figlie: Ivy che vive in casa, Barbara e Karen che tornano richiamate dalla madre, la prima con marito e figlia adolescente, la seconda con un fidanzato, insaziabile donnaiolo; arrivano a casa Weston anche la sorella di Violet con il marito.

Dopo il funerale si ritrovano tutti a tavola: e qui i colpi di scena, accuse, disagi e odio accumulati nel corso del tempo si svelano, e tutti sono coinvolti.

Alla fine Barbara resterà ad assistere la madre perché Ivy se ne andrà a New York con il cugino Charlie che, in realtà, è fratello delle tre sorelle Weston, nato da una relazione del padre con la sorella di Violet.

Lo sviluppo della commedia prende e coinvolge, non è possibile perdere una battuta altrimenti si perde il filo di tutto.

La regia è di Filippo Dini che interpreta anche Bill Fordham, marito di Barbara, professore universitario, innamorato di una sua allieva, coetanea della figlia… Giuliana De Sio, in grande forma, dà vita a una Violet cinica, violenta ma che suscita anche pietà, come la figlia (Pirandello non le dà un nome!) nei “Sei personaggi in cerca d’autore”.

Eccellente la recitazione di tutti gli attori, premiati da meritati e lunghi applausi.

Franca Sarasso

Redazione Web