Parlare di comunicazione digitale, social network, siti web in riferimento alla Messa solenne di ordinazione episcopale di monsignor Roberto Farinella sembra quasi superfluo: quale valore aggiunto possono aver dato alla celebrazione religiosa? In fondo stiamo parlando di un rito che per sua stessa natura richiede un coinvolgimento personale dei fedeli, e, almeno in apparenza, gli strumenti moderni di comunicazione digitale sono molto distanti da questo, proponendo spesso lo schema della superficialità e, talvolta, del distacco e del disinteresse.

Invece, l’esperienza appena vissuta dal team che ha collaborato con Il Risveglio Popolare e con l’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Ivrea, dimostra esattamente il contrario: la tecnologia è stata non solo utile, ma per certi aspetti necessaria, per creare proprio quel clima di coinvolgimento personale e partecipazione che il rito richiede.

Andiamo per ordine. Quando il Comitato Organizzatore ha avviato i lavori di preparazione della celebrazione di Ordinazione Episcopale, si sono presentati due problemi: come promuovere adeguatamente l’evento, senza scadere nella “semplice pubblicità”, offrendo una copertura informativa utile a tutti i possibili soggetti coinvolti (fedeli, autorità, sacerdoti, giornalisti, semplici curiosi), e come preservare la natura liturgica ed ecclesiale del rito evitando quindi la spettacolarizzazione, così inutile e controproducente? L’approccio adottato dall’Ufficio Comunicazioni Sociali per affrontare il problema non è stato primariamente di natura tecnica e tecnologica, del tipo “quante telecamere installare” o “quanti profili Facebook aprire”, piuttosto quello di selezionare i migliori strumenti informativi e applicarli, di volta in volta, in base alle necessità specifiche, per cercare di raggiungere efficacemente il vasto pubblico interessato, in modo che lo spirito della celebrazione e la sua natura ecclesiale fossero preservati ed esaltati. In sostanza: più mezzi di comunicazione messi in collaborazione sinergica in grado di restituire un quadro d’insieme dell’evento il più completo ed autentico possibile.

Una strategia, questa, molto complessa perché prevede un’attenta analisi delle situazioni, del pubblico di riferimento, degli obiettivi da raggiungere, delle potenzialità offerte dai singoli strumenti di comunicazione. Nella selezione di questi ultimi, il panorama offerto dalla comunicazione digitale non ha certo rivali. Il team di lavoro ha ampiamente sfruttato le peculiarità e i vantaggi offerti dai nuovi media.

Costruendo una solida rete formata dal sito web creato appositamente per la solenne Messa di Ordinazione Episcopale (e lo stesso per l’ingresso nella Diocesi di Biella il 14 ottobre prossimo), al sito web, pagina Facebook e Instagram e il Canale YouTube de Il Risveglio Popolare (divenuto Media Partner Ufficiale dell’evento), è stato possibile alimentare un flusso costante, puntuale e diversificato (in base ai soggetti interessati) di notizie, con il duplice obiettivo di informare e promuovere la partecipazione attiva del pubblico: dal giornalista che ha potuto attingere al vasto archivio di documenti, al semplice curioso che desiderava scorrere qualche fotografia con protagonista don Roberto, dal fedele che cercava informazioni su come arrivare in Cattedrale e dove parcheggiare, al sacerdote a cui servivano informazioni sulla liturgia.

Ma c’è di più: i mezzi di comunicazione digitale sono stati utili per creare una vera e propria comunità allargata fatta di persone che, a vari livelli di interesse e coinvolgimento, hanno potuto partecipare alla celebrazione anche senza essere presenti in Cattedrale o negli altri siti previsti per i fedeli. In altre parole, con il libretto digitale della liturgia e la diretta streaming trasmessa sulla pagina Facebook e sul sito web de Il Risveglio Popolare, e con la pubblicazione in tempo reale delle gallerie fotografiche dei momenti del rito, la celebrazione è arrivata “nelle case” degli amici che non hanno potuto essere fisicamente lì con don Roberto. Questi amici “lontani” hanno dimostrato tutta la loro vicinanza e il loro affetto esprimendo in tempo reale sui canali social i loro sentimenti.

E ancora: la permanenza, ancora oggi e per i giorni a venire sul web dei video e delle foto, ha permesso a tutti coloro che non hanno potuto vedere la diretta streaming di partecipare alla festa nelle ore e nei giorni successivi, senza per questo perdere le delicate sfumature della gioia dell’evento dal vivo.

Con i nuovi mezzi di comunicazione, non è stata messa in scena la classica sovraesposizione mediatica, non si è trattato “dell’occhio indiscreto” della telecamera o dello smartphone con l’obiettivo di creare sensazionalismo attraverso una lacrima o uno guardo, bensì si è vissuta la straordinaria normalità dell’essere insieme per fare festa con il nostro grande amico don Roberto.

christian parolo